Lasciti Testamentari Il Segreto Dei Fundraiser Per Garantire Sostenibilita Alle Loro Organizzazioni1
Tecniche di Fundraising

Lasciti testamentari – Il segreto dei fundraiser per garantire sostenibilità alle loro organizzazioni

Pormesso

Quest’anno come Redazione di Fundraising.it abbiamo voluto dedicare una serie di articoli ai lasciti, sarà come un piccolo corso base (ma anche avanzato!) che possa guidare i fundraiser nel conoscere bene e sapere utilizzare adeguatamente questo strumento.

In questo primo articolo Stefano Malfatti ci introduce l’argomento partendo dalla prima domanda base, cos’è un lascito testamentario?

Tabella dei Contenuti

Cosa è un lascito testamentario e quali sono i benefici per il donatore

Perché parlare di lasciti testamentari?

Non c’è nessuna macabra mania dietro la passione per i lasciti, solo la straordinaria opportunità per anni di confrontarmi con centinaia di persone che desideravano lasciare un segno tangibile del loro impegno filantropico anche dopo la loro scomparsa. 

Il lascito testamentario è una delle forme più potenti di generosità, capace di garantire continuità a progetti e cause che stanno a cuore al donatore. Tuttavia, in Italia esiste ancora una forte ritrosia nel parlarne: scrivere un testamento è spesso visto come un atto che evoca la fine della vita, mentre dovrebbe essere considerato uno strumento per dare forma concreta ai propri valori.

Cosa è un lascito testamentario?

Il lascito testamentario è una disposizione contenuta in un testamento con cui una persona decide di destinare parte del proprio patrimonio a favore di una persona fisica o di un ente, come un’organizzazione non profit. Non si tratta solo di grandi patrimoni, anzi: anche piccole somme, beni mobili o immobili possono fare la differenza per le cause benefiche.

Tipologie di lascito

Lascito In Denaro O

una somma fissa destinata a un’organizzazione.

Beni Imm

case, terreni, locali che possono essere venduti o utilizzati dall’ente beneficiario.

Beni Mobbili

gioielli, opere d’arte, automobili.

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una modalità meno frequente ma molto efficace per supportare il nonprofit.

I benefici per il donatore

Un elemento che mi convince una volta di più è che molti pensano che il testamento sia un atto che riguarda esclusivamente gli eredi, ma in realtà ha un valore profondo a partire da chi lo redige.

Senso Di Responsabilità Verso Sé Stessi 2
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Redigere un testamento rappresenta un gesto di grande consapevolezza e responsabilità verso sé stessi. Permette di mettere in ordine le proprie cose prima della morte, evitando che il proprio patrimonio venga disperso o amministrato senza una chiara volontà.

Senso Di Responsabilità Verso La Propria Famiglia2
Senso Di Responsabilità Verso La Propria Famiglia

Un testamento ben strutturato consente di affidare a ogni familiare o persona cara specifici beni, garantendo equità e serenità nella distribuzione del patrimonio. Evita conflitti e incomprensioni, assicurando che ogni destinatario riceva ciò che è stato pensato per lui.

Senso Di Responsabilità Verso La Comunità Verticale
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Oltre alla famiglia, il testamento può rappresentare un’opportunità per lasciare un segno positivo nella società. Destinare una parte del proprio patrimonio a un’organizzazione non profit permette di sostenere cause importanti anche dopo la propria scomparsa, contribuendo al bene collettivo.

Tranquillità E Certezza 2
Tranquillità E Certezza

Un testamento ben redatto assicura che le proprie volontà siano rispettate e che il proprio patrimonio venga distribuito secondo le proprie scelte. Questo evita litigi tra eredi e permette di destinare i propri beni a chi si ritiene più meritevole, senza lasciare decisioni al caso o alla legge.

Continuità Del Proprio Impegno
Continuità Del Proprio Impegno 2

Chi ha sostenuto una causa in vita può garantirne la continuità anche dopo la propria morte. Tante delle organizzazioni che ho personalmente seguito sono riuscite a realizzare progetti di lungo periodo proprio grazie ai lasciti testamentari.

Benefici Fiscali 2
Benefici Fiscali

I lasciti a favore di enti non profit sono esenti da imposte di successione, garantendo che l’intero valore venga destinato alla causa scelta senza riduzioni.

I patrimoni nascosti: la vera opportunità per il nonprofit

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i grandi patrimoni appartenenti a personaggi noti raramente generano opportunità significative per la filantropia attraverso lasciti testamentari. Spesso, questi patrimoni vengono distribuiti interamente tra gli eredi o restano vincolati a interessi aziendali e familiari, come nel caso delle famiglie Agnelli, Del Vecchio, Berlusconi in Italia; in campo internazionale la famiglia Rockefeller, una delle più ricche della storia americana, ha gestito la trasmissione della ricchezza principalmente all’interno della famiglia, attraverso trust e fondazioni di famiglia. John D. Rockefeller, il fondatore della Standard Oil, creò un sistema di gestione patrimoniale che garantiva la continuità della ricchezza ai discendenti. Sebbene alcuni membri – di loro iniziativa – abbiano donato parte del patrimonio a opere filantropiche, la maggior parte della fortuna è rimasta nei circuiti familiari. 

Il vero potenziale per il mondo nonprofit risiede nei patrimoni nascosti, quelli di persone comuni che, lontano dai riflettori, decidono di destinare parte della propria eredità a una buona causa.

Pregiudizi comuni sul testamento e i principi che li smentiscono

Il testamento è solo per i ricchi

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Anche piccoli patrimoni possono essere destinati con grande efficacia a opere benefiche o a eredi specifici.

Scrivere un testamento porta sfortuna

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È un atto di responsabilità e consapevolezza, che permette di pianificare il futuro con serenità.

Fare testamento è complicato e costoso

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Un testamento olografo, scritto di proprio pugno, è valido e gratuito. Recarsi da un notaio rende più certo e rigoroso il testamento e il costo e irrisorio rispetto al patrimonio che si intende assicurare con questo atto.

I lasciti solidali sottraggono beni alla famiglia

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Molte organizzazioni realizzano progetti fondamentali grazie ai lasciti e soprattutto le risorse di questo tipo consentono spesso di uscire indenni da momenti di emergenza.

L’importanza di una corretta informazione sui lasciti solidali

Ancora circa l’85% della popolazione italiana non fa testamento. Tra i principali ostacoli vi è sicuramente la scarsa informazione: molte persone non sanno che possono destinare una parte del loro patrimonio a un ente benefico senza compromettere i diritti degli eredi legittimi, del coniuge, dei figli.

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Perché molte persone non prendono in considerazione i lasciti

Un fattore determinante è il tabù legato al tema della morte e dell’eredità. Nella nostra cultura, parlare di testamento è visto come un argomento scomodo, associato alla paura della fine della vita e alla complessità burocratica che ne deriva. Tutti siamo predisposti a rimandare indefinitamente la redazione del testamento, privando così le organizzazioni nonprofit di un’importante fonte di sostegno.

Anche la diffidenza nel settore nonprofit è un ulteriore elemento da considerare. Alcuni donatori temono che il loro lascito non venga utilizzato secondo le loro volontà o che l’organizzazione destinataria non sia in grado di gestire il patrimonio con la dovuta trasparenza e responsabilità.

Per superare questi ostacoli, è fondamentale una comunicazione chiara e mirata, capace di dissipare dubbi e fornire informazioni precise su come redigere un testamento e sui vantaggi di lasciare una parte del proprio patrimonio a una causa benefica.

Campagne e iniziative per sensibilizzare sul tema

Per promuovere una maggiore consapevolezza sui lasciti solidali, le organizzazioni nonprofit devono partire investendo in campagne informative e iniziative capaci di intercettare il pubblico in diversi contesti. 

Ecco alcune strategie che hanno funzionato bene per diffondere il valore dei lasciti testamentari:

Opera Senza Titolo 65

Campagne di comunicazione multicanale

L’utilizzo di strumenti digitali, social media, newsletter e siti web aiuta a raggiungere un pubblico più ampio. Testimonianze di persone che hanno scelto di fare un lascito, video emozionali e infografiche con dati chiari rendono il messaggio più accessibile e convincente.

Opera Senza Titolo 66

Eventi informativi e webinar

Organizzare incontri, sia in presenza che online, con esperti in diritto successorio e fundraiser specializzati, consente di spiegare in modo dettagliato come funziona il lascito testamentario, rispondendo direttamente ai dubbi delle persone interessate.

Opera Senza Titolo 67

Collaborazioni con studi notarili e professionisti del settore

Coinvolgere notai, avvocati e consulenti finanziari favorisce una maggiore diffusione delle informazioni sui lasciti solidali, facendo sì che questi professionisti includano la possibilità di destinare parte del patrimonio a un ente benefico quando discutono la pianificazione successoria con i loro clienti.

Opera Senza Titolo 68

Testimonianze e storie di impatto

Raccontare storie concrete di persone che hanno fatto un lascito e l’effetto positivo che ha avuto sull’organizzazione beneficiaria è un ottimo modo per sensibilizzare e ispirare altre persone a fare lo stesso.

Opera Senza Titolo 69

Giornate dedicate ai lasciti solidali

Creare eventi nazionali o locali dedicati al tema, con il patrocinio di enti pubblici e media, può contribuire a normalizzare la discussione sui lasciti e a renderli una pratica più diffusa.

Opera Senza Titolo 70

Pubblicazioni e guide pratiche

La distribuzione di brochure, opuscoli e guide online e offline che spiegano in modo semplice i passi per includere un’organizzazione nonprofit nel proprio testamento, aiuta a ridurre le incertezze e fornisce uno strumento concreto per chi è interessato a fare un lascito.

Opera Senza Titolo 71

Spot e campagne sui media tradizionali

La presenza su radio, TV e giornali, con campagne mirate, può amplificare il messaggio e raggiungere anche coloro che non utilizzano abitualmente i canali digitali.

Le organizzazioni che adottano un approccio strategico alla comunicazione sui lasciti solidali riescono a  sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone, contribuendo così a garantire un futuro sostenibile per le loro cause. La chiave del successo è una combinazione di informazione chiara, testimonianze d’impatto e collaborazioni con professionisti, per rendere il lascito testamentario un’opzione concreta e naturale per chi desidera lasciare un segno positivo nel mondo.

Il potere della relazione con donatori e potenziali testatori

Oltre alle campagne di sensibilizzazione e alle iniziative informative, un elemento chiave per favorire i lasciti solidali è la costruzione di una relazione autentica e duratura con i donatori e con coloro che potrebbero considerare un lascito nel proprio testamento.

Le persone scelgono di destinare parte del loro patrimonio a un’organizzazione solo se sentono un legame profondo con essa, se ne condividono i valori e se percepiscono che la loro eredità avrà un impatto concreto nel futuro. Per questo, la relazione non può essere basata esclusivamente su comunicazioni generiche, ma deve essere coltivata nel tempo attraverso ascolto, riconoscimento e coinvolgimento.

Il primo passo è la personalizzazione della comunicazione. Ogni donatore è unico e ha motivazioni diverse che lo spingono a sostenere una causa. Tutte le volte che sono riuscito a conoscere la loro storia, il motivo per cui si sono avvicinati all’organizzazione e il modo in cui desideravano essere coinvolti, mi ha permesso di creare un dialogo sempre autentico e significativo.

E’ fondamentale creare occasioni di incontro e dialogo. Eventi riservati, visite in sede, momenti di restituzione sull’impatto dei fondi già donati sono strumenti potenti per far sentire i sostenitori parte attiva della missione. In particolare, per i potenziali testatori, la possibilità di vedere con i propri occhi il valore concreto del lavoro dell’organizzazione può rappresentare il punto di svolta nella decisione di includere un lascito nel testamento.

Un’altra leva fondamentale è la gratitudine. Un ringraziamento sincero, sia per le donazioni in vita che per la sola vicinanza all’ente, rafforza il senso di appartenenza e il desiderio di contribuire in modo duraturo. Lettere personalizzate, telefonate, incontri individuali o anche piccoli gesti di riconoscimento possono fare la differenza nel consolidare un legame di fiducia.

Infine, il coinvolgimento diretto nella causa attraverso aggiornamenti regolari, testimonianze di chi beneficia delle donazioni e opportunità di interazione con gli operatori dell’ente, permette ai donatori di sentirsi parte integrante della missione. Un sostenitore coinvolto e informato sarà più propenso a lasciare un segno tangibile della propria fiducia nel futuro dell’organizzazione.

La relazione con i donatori e i potenziali testatori non è solo un mezzo per aumentare il numero di lasciti, ma rappresenta il cuore stesso di un fundraising etico e sostenibile, in cui ogni sostenitore si sente valorizzato e parte di un progetto di bene che va oltre la propria vita.

Se le persone non parlano di lasciti è perché non sanno come farlo. E qui entra in gioco il nostro lavoro: come fundraiser, come professionisti del nonprofit, abbiamo la responsabilità di rendere il tema accessibile, comprensibile e naturale.

Le organizzazioni che iniziano oggi a costruire un programma lasciti getteranno basi solide per il loro futuro. Aspettare non è un’opzione.